Emilia-Romagna: ecco la Via Popilia, un nuovo cammino che collega il Delta del Po con la Via Romea Germanica
Avventurarsi alla scoperta dei siti archeologici e del patrimonio culturale del Delta del Po, in Emilia-Romagna. Non solo questa è una delle zone umide più importanti d’Europa e la più vasta d’Italia, che accoglie al proprio interno centinaia e centinaia di specie animali e vegetali, con ben 17 località da scoprire nelle province di Ferrara e Ravenna; ma è anche un territorio ricco di storia e di testimonianze. Un nuovo tracciato percorribile a piedi o in bicicletta con 12 tappe che attraversa l’antica via romana Via Popilia “settentrionale”, che partiva dalla colonia di Ariminum (Rimini), passando da Ravenna fino alla città di Adria. La Via Popilia “settentrionale” venne realizzata dal console nel 132 a.C. Publio Popilio Lenate, dal quale prende il nome. In epoca post-antica continuò ad essere utilizzata nell’ambito dell’esarcato bizantino con capitale a Ravenna, e mutò il nome in “via Romea”. Ora il percorso è stato mappato dal Gal Delta 2000 grazie al progetto “Cammini”.
L’Antico Porto di Classe e, sopra, la mappa della Via Popilia. Nella foto di apertura, uno scorcio del Delta del Po
Il percorso tracciato, di circa 200 km, si snoda lungo vie e strade poco trafficate o indicate solo per i pedoni e si collega e si incrocia con la Via Romea Germanica che, da Argenta passando per Ferrara, incontra la Via Popilia nel comune di Ro ferrarese, costeggia il Po e attraversa Mesola, prosegue verso l’Abbazia di Pomposa, con la possibilità di fare una variante di percorso verso Goro e Gorino, attraversa Lido delle Nazioni sulla spiaggia, arriva a Comacchio e Porto Garibaldi per poi proseguire fino a Cervia, passando per Casalborsetti, Classe, Lido di Savio, con arrivo alla Salina di Cervia.
In collaborazione con l’associazione Via Romea Germanica si stanno predisponendo segnaletica e bacheche illustrative del percorso della Via Popilia come collegamento della Via Romea Germanica; “La Via Romea Germanica cresce con il collegamento denominato Via Popilia, si attraversano i luoghi del Parco del Delta del Po, da Mesola alle Valli di Comacchio, passando da Pomposa fino al museo di Classis di Ravenna – spiega Flavio Foietta dell’associazione Via Romea Germanica – si passa attraverso boschi, pinete, spiagge, oasi naturalistiche, un patrimonio culturale diffuso fatto di castelli, pievi, antiche delizie estensi, incontrando fenicotteri, spatole, ma anche il cervo autoctono del Bosco della Mesola, e molto altro ancora in una delle aree umide più importanti a livello italiano ed europeo”.
Ravenna e, sopra, il Castello di Mesola
Sono 4 i Cammini che interessano il Delta del Po: La Via Romea Germanica, la Viae Misericordiae, il Cammino di Dante e la Via Popilia per oltre 400 km da poter percorrere a piedi o in bicicletta. Sono state realizzate cartine turistiche con i 4 cammini, mappate progettualità e interventi necessari per garantirne la fruibilità, ed è in corso la messa a punto del network tra operatori turistici “Amici Cammini Delta del Po” ai quali verranno date in dotazione targhe da apporre nelle proprie strutture, timbri per le credenziali dei camminatori, gadgets per turisti e per coloro che raccoglieranno i timbri durante il loro attraversamento nei Cammini del Delta del Po. A partire da settembre saranno realizzati Eventi per far conoscere i Cammini nel Delta del Po, e verranno inseriti nel calendario del programma “I Love Cammini” di Apt Servizi.
E’ un lavoro in progress realizzato grazie al progetto di cooperazione interterritoriale finanziato dalla Misura 19 Leader del Psr 2014-2025, nel quale i Gal dell’Emilia-Romagna, con capofila Delta 2000, sono riusciti a lavorare sulla governance, coinvolgendo i diversi soggetti che si occupano dei Cammini, quali le Associazioni dei Cammini, Apt Servizi, le Destinazioni turistiche, operatori turistici, enti pubblici quali Comuni, Parchi ed altri soggetti; organizzando iniziative di promozione congiunta, avviando scambi di buone pratiche, imparando da casi di successo in Europa per creare quindi ulteriori opportunità per lo sviluppo del turismo sostenibile e turismo lento.
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